Ammesso Che Un Dio Esista

Sapessi riconoscere quale Dio

si giocherebbe l'anima al posto mio

gli mostrerei il confine tra paura e dignità

e queste mani fradice di sangue e stenti

Avessi ancora lacrime, cuore mio,

momenti di rammarico... fantasie

lo porterei nei luoghi dove neanche la pietà

avrebbe tanto stomaco da farne un pianto

Da quale inverno... quale spina

Da quale inverno... quale pena

Da quale inverno... quale mano

Da quale addio

rinascerò

Riuscissi solo a togliere agli occhi miei

almeno l'abitudine alla follia

e a questo orrore inutile

gli chiederei parole per piegare la realtà

in cento, mille pagine e poi... più niente

Da quale inverno... quale spina

Da quale inverno... quale pena

Da quale inverno... quale mano

Da quale addio

mi salverò

Ma qui non è più vivere

ma qui non è più esistere

in questo inferno

dimentichiamo cosa siamo davvero

cosa siamo per davvero

Da quale inverno (chi sei - e non ci troverà)... quale spina

Da quale inverno... quale pena

Da quale inverno (chi sei)... quale mano

Da quale addio (ammesso che ci sia)...

Da quale inverno... quale spina (chi sei)

Da quale inferno

rinascerò

(Grazie a Pietro Cerniglia per questo testo)