Il Parto
Un fiume di parole che non sanno dove andare, ruffiane come un gatto che si fa accarezzare, mi nuotano nella testa e poi mi scendono nella gola e vogliono essere sentite da una persona sola, una persona sola che le sappia capire, che sappia catturare tutto quello che hanno da dire, qualcuno che le prenda per poterle conservare, qualcuno a cui poterle dedicare. Di certo non importa quanto tempo i durato, ma i sembrato abbastanza, non hai mai pensato a quante cose abbiamo fatto e a quanto si i parlato, e a quante notti in bianco che abbiamo passato, notti di discorsi, notti di stronzate, di sesso e di rimorsi, di litigate, al sapore di birra, nutella e biscotti, di sudore, di letti bagnati e disfatti. Mi piacevi, sai, quando ridevi, mi piaceva anche il modo in cui fottevi e godevi, ma adesso i tutto lontano, finito diciamo, ho avuto un paio di storie da quando non ci sentiamo, sono ritornato alle mie vecchie convinzioni, e le donne le uso solo come svuotacoglioni, girando, parecchio arrapante, con un DJ per amico e un microfono per amante. Ma ricordo quella volta quando il meglio abbiamo dato, alla fino ero distrutto e ti ho cercato, i stato automatico, non lo capisco ancora, non avevo piy pensato a te prima di allora, ed i stata quella notte che ho pensato a questo testo, non capivo il motivo, ma sentivo che farlo era giusto perchh ti sono grato di cir che hai insegnato e di cir che hai imparato, lho creato, e forse non i un granchi, ma i fottutamente vero ed i solo per te... solo per te. ...solo per te. Solo per te, credimi i un fatto strano, dedichiamo, limitiamo questo brano stai attenta, non fraintendere il mio intento: non sto piangendo, sto solo riflettendo. Uso questo ritmo lento come accompagnamento al mio commento, a differenza di quei senza palle che in un componimento piangono perchh han perso la donna, o cir che chiamano amore. Che cosi questo amore se non uno scambio di interessi, che pone le fondame