Lyrics Francesco De Gregori

Francesco De Gregori

Il vestito del violinista

Era il vestito del violinista che vedevamo sventolare

il giorno che passò la guerra sulle rovine della Cattedrale

Dietro le ombre e la polvere fino al sonno e alla fame

fino all'Albergo dei Poveri sull'asfalto e il catrame

Così che il vento lo muoveva come si muove una bandiera

come un angelo in mezzo al cielo come una fiaccola nella sera

E vedevamo con i nostri occhi alla fine della preghiera

fucilare i feriti sul portone della galera

Ed era quello l'unico suono ed a quel suono marciavamo

nell'acqua nera delle risaie ed in mezzo ai campi senza più grano

Dove il vestito del violinista stava seduto ad aspettare

che ritornassero i prigionieri come onde dal mare

Ma poi l'esercito si fece avanti e gridavamo "Assassini!

Fermatevi! Non vedete! Noi siamo i bambini!"

Fino a che tutto diventa rosso e non si può più guardare

tutto diventa rosso e non si deve guardare

Non c'era strada per andare avanti non c'era strada per ritornare

Non c'era rotta nè direzione da recuperare

Solo il vestito del violinista come una macchia più scura

come un fantasma nella foresta dentro la nostra paura

E d'improvviso fu tutto fermo nell'immanenza del temporale

quando l'effimero divenne eterno come una statua di sale

Quando il vestito del violinista fu seppellito nel cielo

come un'immagine una pittura, come qualcosa che non era vero

Così sentimmo nell'aria forte la ridondanza delle campane

come un ricordo che faceva piangere, come l'odore del pane

Come vedere spuntare il sole dall'altra parte del muro

e falegnami e filosofi fabbricare il futuro