Lyrics Ivano Fossati

Ivano Fossati

Lunario di Settembre

L'Accusa

Durante gli interrogatori è riuscito

che le imputate

in tempo di luna al primo quarto

hanno rinunziato al sacramento

del battesimo

seducendosi l'una per l'altra

a commettere tale mancamento

permettendo per maggiore dannazione

delle loro anime

di essere ribattezzate

con una nuova infusione d'acqua

sopra il capo

essendosi sottoposte a tal legame

di obbedienza

al Nemico del genere umano.

Che in tempo di luna piena

a ore comode, ai malfatti propizie

erano portate in aria

invisibilmente

in maledetti congressi

dove venivano compiute

diversità e quantità di incantagioni, sortilegi

giochi bestiali ed ereticali.

Che i luna di ultimo quarto

hanno esse confessato le violenze

i venefici, i danni infiniti

le infermità incurabili

alle persone, agli animali.

I luna nuova di settembre

la distruzione dei raccolti

nelle campagne

mediante la sollevazione

di venti e tempi

impetuosi.

Dialogo fra l'inquisitore e un'imputata

Ma tu chi sei

cos'hai perché non parli

non argenti di stelle

questo scialbo mattino

non sei tu stessa

a incasellarli

gli astri lucenti

nel grande albo del cielo

o sei anche tu una figurina

senza potere

se non nelle notti

di ferire i viandanti

come spina.

Ahi signore

se potesse tutto il male

che mi consuma

mutare la spada tua

in un giro di scale armoniche

ascendenti

o in una strada

che via mi conducesse.

Ma non vale niente che io faccia

che resista o che cada

tu non capisci

è questo il grande lutto

che oscura le mie vesti

ma voglio dirti la verità

dal lato brutto a cui non si rimedia

tu non capisci

è questo il grande mare

io non ti amo

è questa la tragedia.

La sentenza

Visto il processo

coi testimoni esaminati

dove manifestamente si comprova

il corpo dei diversi delitti

per essere stati commessi

viste le dottissime difese

per psarte delle dette rappresentate

viste finalmente

le cose che devono vedersi

e considerate

quelle che devono essere considerate

avuto il parere decisivo

dei molti illustri e chiari signori

commissari di questa giurisdizione

affinché non abbiano a gloriarsi

delle loro pessime opere

ad esempio di altri

in via definitiva

sentenziamo e condanniamo.

Il 14 aprile 1647, nel luogo designato

davanti ai contadini obbligati ad assistere al supplizio

vengono decapitate:

Lucia Caveden, Domenica, Isabetta e Polonia Graziadei,

Caterina Baroni, Ginevra Chemola e Valentina Andrei

i corpi sono bruciati, i resti seppelliti alle Giarre in terra maledetta.

I beni delle donne confiscati.