Quaderno di donna
È un po' che non ti vedo più
credevo fossi via
va meglio o no con lui?
Gli hai dato il suo bambino?
Di giorno chi lo tiene?
Coi soldi state bene?
E l'università?
Rinunci o ce la fai?
Io mi ricordo una piazza di donne
e il mio rischio di essere maschio
e gridavi: io vivo, non sono
un oggetto, raccontala adesso la
libera scelta, che scelta non è.
Però ti sei difesa bene.
Io ti rispetto, tu hai fatto di tutto
tu sei ancora tu
resisti fino all'ultimo.
Stretta dal tempo che batte nel petto
la sua spavalderia.
L'orgoglio di una tigre
su quelle spalle magre
la strada è quella ormai:
vai avanti ce la fai.
Io mi ricordo la piazza di Maggio:
sei pazza! Ti dissi fra i pezzi di
carta rimossi dal vento e girata di
spalle finisti: mi spiace, ragazzo,
il pazzo sei tu!