Lyrics Roberto Vecchioni

Roberto Vecchioni

Momentaneamente Lontano

Guardami ora, guardami adesso,

appoggiami la mano sul cuore

per sentire se sono ancora lo stesso:

guardami bene,

dimmi se questo è ancora il mio sorriso,

quello che tu conosci a meraviglia,

quello che ti assomiglia...

no, perché io sono lontano,

come se un altro uomo mi parlasse dei figli

mi chiedesse canzoni

di entrare nel tuo letto

lontano

come se fuori piovesse non ci fosse mai il sole

e mi mancasse il cuore di avere un nuovo giorno;

lontano

come se mi sognassi in un tremendo sogno

che non mi sveglio mai

e ricomincia sempre

da dove non ci sei.

Guardami ora, guardami con tenerezza

il tempo non mi passa mai,

è di una smisurata lentezza:

guardami ancora, anche se non ti rispondo,

e se mi cerca qualcuno, digli che lo richiamo,

e che sono momentaneamente andato lontano,

a cercare il mio cane, l'albero dei fagioli

il soldato di stagno, l'uomo del tiro a segno,

lontano,

dove se vinco o perdo ora non ha importanza

perché questo lontano è solo un'altra stanza

lontano

come un pesce in acquario, la fine di un binario

per non sapermi mai in fondo alla paura

in questa notte scura.

Dio com'è difficile

vedermi così lontano lontano lontano,

non riconoscermi più nell'uomo che sognava,

e che teneva tutto il mondo stretto nella sua mano;

lontano come se io non fossi più

quello che io amo

e rivivessi all'infinito un'infinita sera,

così tremendamente lontano.

Guardami ora, guardami adesso,

appoggiami la mano sul cuore,

per sentire se sono ancora lo stesso;

guardami dentro,

perché qui dentro tu sei la sola

che puoi entrare e inventare

l'unica possibile parola

perché io torni da lontano:

come se all'improvviso s'illuminasse il cielo,

riconoscessi il sole, vedessi il mio dolore,

lontano,

piccolo come un punto lo strappo di quel pianto

che ricucì mia madre con un filo d'argento,

lontano,

non sentire più il tempo che non si passa mai,

non aver più paura,

in questa notte scura.

Dio com'è difficile

vedermi così lontano, lontano, lontano

senza le mie parole

che non vengono più come mi venivano prima;

senza le mie canzoni

che morivo per farle nelle notti di luna;

senza un biglietto da quell'uomo che io sono

e che io amo,

e salutarmi allo specchio quando non bevo

e non fumo

così tremendamente lontano