La fortuna che abbiamo
Volevo essere come quei popcorn
che non scoppiano
quando stanno sul fuoco
ma io avevo sottovalutato la pericolosità
di un petardo inesploso.
Eccomi al lavoro qui davanti alla tela di
un quadro incompiuto
con un punteruolo, intento a distruggerlo
anche se l’ho venduto.
C’è chi tiene degli inutili trofei
dritti sopra un ripiano
e se li lucida
personalmente c’è chi invece sente
di non aver preso parte a nulla di che
e questo è.
Voglio spremere il tubetto fino in fondo
la fortuna che abbiamo
ridipingere
con un colore più intenso, meno opaco
e finalmente indelebile.
Tu che mi propagavi le onde
e mi chiedevi “Ma ti piace il surf”
cosa sei diventata
un oceano fatto per i piedi di un grande acrobata
o una fontana svuotata?
Disponi dei miei atomi e serviti pure
se hai sete davvero
non prenderti il bicchiere
bevi come le piante che credono nel cielo.
Quanti passi per venire dove sei
non lo dico a nessuno
io sono timida
ma tu sei molto abile a stanarmi
e fare uscire fuori sempre troppo di me
e questo è.
Resto ferma sopra il ponte levatoio che si è appena abbassato
e non so ancora se
tornare indietro da sola, un’altra volta
oppure attraversarlo con te.
Se correre in discesa fa paura quando manca l’aderenza
puoi prendermi le braccia e immaginare siano freni di emergenza.
C’è chi tiene degli inutili trofei
dritti sopra un ripiano
e se li lucida
personalmente c’è chi invece sente
di non aver dato agli altri nulla di sé
e questo è.
Voglio spremere il tubetto fino in fondo
la fortuna che abbiamo
ridipingere
con un colore più intenso, meno opaco
e finalmente indelebile.